Timo

Thymus vulgaris L.

Labiatae

Il nome del genere Thymus deriva dal greco “thymos” che significa “profumo”.

Cespuglio perenne strisciante con fiori lilla e foglie tipicamente revolute sul bordo (carattere che lo distingue da tutte le altre specie di Timo). Vive su terreni calacrei, poco fertili e in pieno sole. E’ diffuso nella regione mediterranea occidentale. In Italia cresce spontanea nel Piemonte meridionale, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio.

Esistono in commercio numerosi ibridi e varietà di Timo, selezionate per i loro particolari aromi o per la presenza di variegature nelle foglie. Tra questi ricordiamo il “timo limonino” o “citriodoro” (= Thymus x citriodorus) dall’intenso aroma di limone.

Conosciuto soprattutto per l’uso che se ne fa in cucina, è l’ideale per la cottura lenta delle minestre e degli stufati. E’ un componente del Bouquet garni (insieme di erbe aromatiche usato per aromatizzare sughi ee zuppe); facilita la digestione di cibi ricchi di grassi. E’ apprezzato come aroma per formaggi cremosi e sughi. Il timo citriodoro è delizioso con il pollo e con i piatti di frutta fresca.

Particolarmente importante come pianta officinale è inclusa negli elenchi redatti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità riguardanti le piante medicinali di più largo uso nel mondo. Il principio attivo della pianta è il “timolo”, componente dell’olio essenziale. Ha innumerevoli proprietà terapeutiche: è stimolante, antisettico, antibatterico, balsamico, espettorante, tonico, carminativo, diuretico e cicatrizzante. L’olio essenziale di timo è aggiunto alle lozioni per foruncoli, a saponi, colluttori, profumi, cosmetici, dentifrici, conservanti.

I rametti di timo aggiunti all’acqua del bagno donano alla pelle un effetto rinfrescante e profumato.

 

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