Pianta erbacea annuale, è roriginario dei paesi su-orientali del Mar Mediterraneo ed è la pianta aromatica più utilizzata nel mondo, in quanto l’area della sua diffusione si estende dall’Africa del Nord a tutto l’Oriente. In India è l’aroma di gran lunga più usato. In Italia è coltivato e raramente inselvatichito come infestante le colture di frumento.
Le foglie fresche, poco utilizzate nella nostra cucina, sono ingrediente tipico di numerose pietanze orientali e sudamericane, analogamente al nostro prezzemolo. Ricordiamo tra le varie ricette il Guacamole, salsa messicana a base di avocado, pomodoro, cipolla e abbondante coriandolo fresco. In Europa è utilizzato soprattutto nella cucina spagnola.
I piccoli frutti essiccati hanno sapore aromatico e leggermente piccante: insaporiscono carni, minestre, pane, selvaggina e marinate e aromatizzano liquori (es.: gin) e birra. Inoltre sono uno dei principali ingredienti del curry.
Tra le molte proprietà terapeutiche dei frutti si sottolineano quelle antispasmodiche, aperitive, digestive, carminative e stimolanti. L’essenza del coriandolo è inebriante e in dosi molto elevate provoca disturbi nervosi e lesioni ai reni. E’ controindicato infatti per chi soffre di gastroenteriti ed affezioni renali. Conosciuto fin dall’antichità, fu utilizzato a torto o a ragione per curare malattie più disparate, godendo di attributi che andavano dall’afrodisiaco al velenoso.