Ampiamente usato in medicina, è solo verso il XVI secolo che entra anche nella gastronomia. Le foglie e i germogli sono utilizzati per rendere piccanti le insalate, le carni, le frittate, i formaggi, i piatti di pesce, di carne, di uova. E’ usato nella conservazione di cetrioli, capperi e cipolle; per aromatizzare l’aceto, la senape, la mostarda e la maionese. A Siena è passato nella pastella, fritto e servito come contorno.
Ha azione stimolante della secrezione gastrica, ha proprietà antisettiche e digestive. Le foglie contengono sali minerali e le vitamine A e C. Masticare le foglie riduce la sensibilità delle papille gustative, favorendo l’assunzione di medicine amare. Le radici danno sollievo al mal di gola e l’infuso di foglie stimola l’appetito.