Dragoncello; Estragone

Artemisia dracunculus L.

Umbelliferae

 
Il nome “Artemisia” deriva dal greco, poiché pianta sacra alla dea Artemide, mentre  “dracunculus” deriva da “drak” = drago.
Piccolo cespuglio originario della Russia meridionale e della Siberia. Si diffuse in Occidente forse ad opera degli arabi, che ne apprezzavano le proprietà medicinali. In Italia non esiste allo stato spontaneo, e viene coltivato negli orti soprattutto in Toscana e nell’Italia settentrionale. Preferisce luoghi ombrosi.

Ampiamente usato in medicina, è solo verso il XVI secolo che entra anche nella gastronomia. Le foglie e i germogli sono utilizzati per rendere piccanti le insalate, le carni, le frittate, i formaggi, i piatti di pesce, di carne, di uova. E’ usato nella conservazione di cetrioli, capperi e cipolle; per aromatizzare l’aceto, la senape, la mostarda e la maionese. A Siena è passato nella pastella, fritto e servito come contorno.

Ha azione stimolante della secrezione gastrica, ha proprietà antisettiche e digestive. Le foglie contengono sali minerali e le vitamine A e C. Masticare le foglie riduce la sensibilità delle papille gustative, favorendo l’assunzione di medicine amare. Le radici danno sollievo al mal di gola e l’infuso di foglie stimola l’appetito.
 

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