Prezzemolo

Petroselinum sativum Hoffm.

Umbelliferae

Il nome Petroselinum deriva dal greco “petrosélion” (“petra” = pietra + “selion” = sedano), ossia “sedano delle pietre”, mentre “sativum” significa coltivato. 

Pianta erbacea bienne originaria della regione mediterranea orientale, è largamente coltivata in Italia e raramente inselvatichita. Cresce bene nei climi temperati, non sopporta il freddo intenso e predilige terreni ricchi di sostanza organica.

Molte sono le varietà orticole coltivate, tra le quali la “gigante d’Italia” con grandi foglie, e la “Paramounth” con caratteristiche foglie molto arricciate, usata soprattutto nell’Europa centro-settentrionale.

Nella cucina europea il suo uso è estremamente diffuso. Le foglie sono utilizzate, preferibilmente crude, per aromatizzare svariati cibi; costituiscono l’ingrediente principale della nota “salsa verde”, usata per accompagnare carni e pesci bolliti. Inoltre, sono ricche di vitamina A.

Nell’antichità e nel Medioevo il prezzemolo ebbe importanza soprattutto come pianta medicinale e solo verso il 1500 si diffuse come condimento. Per i Romani e i Greci era collegato ad Archèmoro, l’araldo della Morte e veniva perciò usato per decorare le tombe dei congiunti. L’antico uso popolare del prezzemolo era come diuretico ed antinfiammatorio delle vie urinarie.

 
 

condividi su