Cyphostemma (fam. Vitaceae ) è un genere di origine africana che comprende circa 250 specie succulente appartenenti alle caudiciformi, ossia piante nelle quali il tessuto che accumula acqua di riserva si localizza nella parte basale del fusto. Il termine Cyphostemma deriva dal greco kyphos = gobba e stemma = corona, che ne descrive il fusto ingrossato con le foglie disposte a corona al suo apice.
Le piante di questo genere sono caratteristiche per il tozzo fusto molto ingrossato di colore giallo paglierino, ricoperto da unepidermide che ogni anno si distacca in seguito allaccrescimento dei tessuti sottostanti. Questo distacco dellepidermide suberificata del fusto consente linverdimento del tessuto parenchimatico sottostante e lo svolgimento della fotosintesi, anche in assenza di foglie; questa funzione è però limitata dai ridotti scambi gassosi, che si verificano soltanto in corrispondenza delle poche lenticelle. Fa eccezione Cyphostemma humile (N.E.Br.) Desc., una geofita dello Zimbabwe, il cui fusto è totalmente interrato.
Le varie specie del genere Cyphostemma si distinguono per la forma delle foglie, mentre i fiori, piccoli e poco vistosi, sono assai simili tra loro e così i frutti carnosi, riuniti in grappoli.
C. juttae, originaria dellAfrica meridionale, è caratterizzata da un fusto succulento, che con gli anni forma un ampio caudex. In natura può raggiungere gli 80-90 cm di diametro e un’altezza di 2-3 metri. Produce ogni anno grandi foglie succulente verde-azzurro, che alla fine della stagione vegetativa disseccano e cadono. I piccoli fiori sono seguiti da grappoli di frutti carnosi di colore rosso-arancio, simili alluva ma molto velenosi.
Le specie di Cyphostemma sono generalmente facili da coltivare impiegando terricci minerali e osservando il periodo di riposo invernale, durante il quale non vanno mai annaffiate. La specie meno esigente e più comunemente coltivata è Cyphostemma juttae (Dinter & Gilg) Desc., che in alcune località dellItalia meridionale può essere mantenuta in piena terra; altre specie sopravvivono meglio se fatte svernare in ricoveri riscaldati, soprattutto C. betiforme (Chiov.) Vollesen della Somalia, C. laza Desc. del Madagascar e C. uter (Exell & Mendonça) Desc. del Sud Africa. Nell’Orto è presente anche C. currorii (Hook. f.) Desc.
La famiglia delle Vitaceae comprende oltre al genere Cyphostemma, altri generi affini, Cissus e Vitis, che a differenza di Cyphostemma sono diffusi in tutti i continenti.
Cissus comprende sia specie moderatamente succulente e caudiciformi (es: Cissus quinquangularis Chiov., C. tuberosa Moc. & Sessé) , sia specie lianose non succulente.
Vitis comprende circa 60 specie, tipicamente lianose, tra cui la più nota è Vitis vinifera L., coltivata in tutto il mondo per la produzione di vino.
Le piante di questo genere sono caratteristiche per il tozzo fusto molto ingrossato di colore giallo paglierino, ricoperto da unepidermide che ogni anno si distacca in seguito allaccrescimento dei tessuti sottostanti. Questo distacco dellepidermide suberificata del fusto consente linverdimento del tessuto parenchimatico sottostante e lo svolgimento della fotosintesi, anche in assenza di foglie; questa funzione è però limitata dai ridotti scambi gassosi, che si verificano soltanto in corrispondenza delle poche lenticelle. Fa eccezione Cyphostemma humile (N.E.Br.) Desc., una geofita dello Zimbabwe, il cui fusto è totalmente interrato.
Le varie specie del genere Cyphostemma si distinguono per la forma delle foglie, mentre i fiori, piccoli e poco vistosi, sono assai simili tra loro e così i frutti carnosi, riuniti in grappoli.
C. juttae, originaria dellAfrica meridionale, è caratterizzata da un fusto succulento, che con gli anni forma un ampio caudex. In natura può raggiungere gli 80-90 cm di diametro e un’altezza di 2-3 metri. Produce ogni anno grandi foglie succulente verde-azzurro, che alla fine della stagione vegetativa disseccano e cadono. I piccoli fiori sono seguiti da grappoli di frutti carnosi di colore rosso-arancio, simili alluva ma molto velenosi.
Le specie di Cyphostemma sono generalmente facili da coltivare impiegando terricci minerali e osservando il periodo di riposo invernale, durante il quale non vanno mai annaffiate. La specie meno esigente e più comunemente coltivata è Cyphostemma juttae (Dinter & Gilg) Desc., che in alcune località dellItalia meridionale può essere mantenuta in piena terra; altre specie sopravvivono meglio se fatte svernare in ricoveri riscaldati, soprattutto C. betiforme (Chiov.) Vollesen della Somalia, C. laza Desc. del Madagascar e C. uter (Exell & Mendonça) Desc. del Sud Africa. Nell’Orto è presente anche C. currorii (Hook. f.) Desc.
La famiglia delle Vitaceae comprende oltre al genere Cyphostemma, altri generi affini, Cissus e Vitis, che a differenza di Cyphostemma sono diffusi in tutti i continenti.
Cissus comprende sia specie moderatamente succulente e caudiciformi (es: Cissus quinquangularis Chiov., C. tuberosa Moc. & Sessé) , sia specie lianose non succulente.
Vitis comprende circa 60 specie, tipicamente lianose, tra cui la più nota è Vitis vinifera L., coltivata in tutto il mondo per la produzione di vino.