Lavandula multifida

la "lavanda d'Egitto"

La lavanda d’Egitto è una rara pianta erbacea alta 50 cm, lievemente profumata, affine alla ben più nota e comune “lavanda vera” (Lavandula spica). È specie tipica delle garighe e dei prati aridi.
Cresce spontanea lungo le coste di alcuni paesi del bacino del Mediterraneo (Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Spagna e Portogallo). Per quanto riguarda l’’Italia è presente in Calabria solo nel reggino a Capo dell’Armi e in Sicilia nel palermitano a Monte Pellegrino e in una sola località del messinese, Capo Sant’Alessio, dove per altro è fortemente minacciata. Si trova infatti sulle rupi situate al margine dell’autostrada in prossimità di Capo Sant’Alessio, sulla costa Jonica, dove ogni anno viene sfalciata nell’ambito della pulitura dei bordi stradali. Risulta invece scomparsa in altre località storiche quali Capo Scaletta e Taormina.
Nell’ambito del progetto di conservazione della flora a rischio di estinzione avviato da tempo dall’Orto Botanico, questa lavanda è stata monitorata in situ nella località di Capo Sant’Alessio e nel 2005 sono stati raccolti alcuni semi che, seminati nell’Orto Botanico, hanno prodotto circa 20 piante. Queste, giunte a fioritura, hanno consentito di incrementare attraverso nuove semine il numero di individui presenti nell’Orto.
Considerata la sua limitatissima diffusione nel territorio nazionale è stata inserita nelle “Liste Rosse della flora italiana a rischio“, liste redatte in funzione della rarità delle specie e del loro pericolo di estinzione, con lo status di “Minacciata”.
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