Cotone

Gossypium arboreum L.

Malvaceae

Il cotone è una fibra vegetale che si ricava dai frutti (capsule) delle numerose specie appartenenti al genere Gossypium. 

Il nome “cotone” è di origine araba e deriva dalla parola “al-cotun”. Il centro di diffusione di questo genere probabilmente non è unico: specie asiatiche (G. arboreum, G. herbaceum) e specie americane (G. hirsutum, G. barbadense, etc.) hanno infatti caratteri morfologici ben distinti ed entrambe sono note all’uomo da tempi assai remoti.

Nel Vecchio Mondo il cotone veniva coltivato già dagli Egiziani; e nelle Americhe era coltivato molto prima della scoperta di Cristoforo Colombo: una testimonianza è data dalle stoffe di cotone che avvolgevano i corpi mummificati rinvenuti nelle tombe del Messico e del Perù.

In Italia le prime e più fiorenti coltivazioni di cotone risalgono all’undicesimo secolo, in Sicilia, Calabria e Puglia. Successivamente andarono decadendo a causa del cotone americano che invase tutti i mercati. Oggi i maggiori produttori di cotone sono gli Stati Uniti con il 50% circa della produzionme mondiale.

Le fibre di cotone sono date dai peli che avvolgono i semi contenuti nelle capsule di Gossypium. All’apertura di tali capsule le fibre sono raccolte con opportuni macchinari, liberate dai semi e pulite. Si ottiene così il “cotone grezzo”, che con ulteriore lavorazione è trasformato in filati e tessuti. Il “cotone idrofilo” si ottiene mediante un particolare trattamento di sgrassatura e imbiancatura tale da fargli acquistare la proprietà di assorbire l’acqua. 

Dai semi di cotone è inoltre possibile ricavare un olio adoperato sia come alimento, sia nella fabbricazione di saponi, purché mescolato con olio di cocco.

 

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