Il “cisto a foglie crespe” è un piccolo arbusto, con foglie ovali leggermente vischiose, alto circa cinquanta centimetri, che in maggio si ricopre di numerosi fiori rosso-violacei, simili per aspetto alle rose selvatiche.
Questa specie, nota ai botanici come Cistus crispus, è molto rara; non cresce infatti in nessun altra regione italiana e in Sicilia la possiamo incontrare esclusivamente nella provincia di Messina e solo in poche località nell’area dello Stretto (Campo Italia, Campo Inglese, torrente Tarantonio, Spartà, Masse, Rometta).
È specie mediterranea, tipica della fascia collinare, dove la vegetazione è costituita da piccoli arbusti sempreverdi (macchia bassa e gariga).
L’ambiente in cui cresce è sottoposto a forte pressione antropica dovuta a pascolo, ma soprattutto al periodico verificarsi di incendi. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, tuttavia, il Cisto a foglie crespe trae un beneficio dal passaggio del fuoco, in quanto è una pianta “pirofita”: infatti, anche se viene bruciata dal fuoco, i suoi semi, che rimangono nel terreno a lungo, germinano solo se sottoposti ad elevate temperature, fatto che si verifica quando, in seguito agli incendi, il suolo si riscalda notevolmente.
Per la sua limitatissima distribuzione sul territorio nazionale il cisto a foglie crespe è stato inserito nelle “Liste Rosse della flora italiana a rischio”, liste redatte in funzione della rarità delle specie e del loro pericolo di estinzione, con lo status di “Vulnerabile”.
Questa specie, adattata a fenomeni come gli incendi che in natura si verificano sporadicamente, non è in grado di sopravvivere all’inquinamento del suolo, al passaggio delle ruspe e all’espansione edilizia. Cerchiamo perciò di conoscerla e di proteggerla.
Riprodotta da seme è oggi presente all’Orto Botanico ed è stata inoltre da noi introdotta nel Parco ecologico San Jachiddu e al Centro Polifunzionale di Camaro.
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il fiore
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l’habitat naturale
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